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Come si calcola lo stipendio netto: formula ed esempi

Calcolo stipendio netto 2025

Ti sei mai chiesto come si calcola lo stipendio netto che effettivamente finisce sul tuo conto?  Imponibili, detrazioni e tasse, ma che casino!

Tranquillo, non è così difficile come sembra e no, non ti serviranno formule magiche ma solo qualche piccola formula matematica e un pizzico di pazienza!

Vediamo insieme la differenza tra stipendio netto e stipendio lordo.

In questo approfondimento ti spieghiamo in modo semplice e diretto le principali voci che incidono sul tuo stipendio. Nello specifico, approfondiamo insieme queste voci attraverso un esempio pratico di calcolo dello stipendio netto.

Consideriamo il 4° livello commercio (CCNL Terziario) con una paga lorda di 1.750,00, esclusi premi e straordinari, nessun carico familiare e residenza e domicilio a Milano in Lombardia.

1. Trattenuta INPS

La prima trattenuta che viene effettuata è quella previdenziale per l’INPS.

Quanto si paga? In genere, il lavoratore dipendente subisce una trattenuta pari al 9,19% dell’imponibile previdenziale.

Ma cos’è l’imponibile previdenziale?
È la somma di tutte le competenze lorde, come le ore ordinarie, le ferie, i premi ecc.

I contributi Inps saranno il 9,19% di 1.750,00: 160,83 €, quindi l’imponibile fiscale sarà di

1.750,00€ – 160,83€ = 1.589,17 €

2. Dall’Imponibile Previdenziale al Reddito Fiscale

Dopo aver sottratto i contributi INPS dall’imponibile previdenziale, otteniamo l’imponibile fiscale, ovvero il reddito sul quale viene calcolata l’IRPEF.

3. IRPEF: l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche

L’IRPEF è un’imposta progressiva: più alto è il tuo reddito, più alta sarà l’aliquota applicata.

Ricorda che il reddito di riferimento per il calcolo dell’IRPEF non è la tua RAL (1.750 X 14 mensilità nel nostro esempio), ma l’imponibile fiscale X 14 mensilità (1.589,17 X 14).

Ecco gli scaglioni aggiornati per il 2025:

  • 23% per redditi annui fino a 28.000 euro
  • 35% per redditi annui tra 28.000 e 50.000 euro
  • 43% per redditi annui oltre i 50.000 euro

Essendo un’imposta progressiva, ogni fascia del tuo reddito viene tassata separatamente. Per questo motivo è importante fare una previsione del reddito annuo per stimare correttamente l’IRPEF dovuta.

In questo esempio il reddito rientra interamente nel primo scaglione, quindi tutto tassato al 23%.

Calcoliamo il reddito annuo, 1.589,17€ × 14 = 22.248,38 €, rientra nello scaglione IRPEF al 23%, perché sotto i 28.000 €. Quindi l’IRPEF lorda mensile sarà il 23% di 1.589,17 €, ovvero 365,51.

4. Le Detrazioni e l’IRPEF Netta

Dall’IRPEF lorda si sottraggono poi le detrazioni per lavoro dipendente e quelle per familiari a carico (coniuge, figli a carico, altri familiari).

Il risultato è l’IRPEF netta, ovvero la reale imposta che paghi sul tuo reddito!

Dall’IRPEF lorda si sottraggono le detrazioni da lavoro dipendente, che nel nostro esempio consideriamo pari a 200,26 euro mensili. Quindi, l’IRPEF netta sarà: 365,51 € – 200,26 € = 165,25€

Come si calcolano le detrazioni da lavoro dipendente?

Fino ad un reddito di 15.000 € si applica una detrazione fissa annua di 1.955 €, invece per redditi superiori si seguono le seguenti formule in base alle fasce di reddito:

  • Fino a redditi di 28.000,00 € 910+1.190*(28.000-reddito annuo) /(28.000-15.000)
  • Fino a redditi di 50.000,00 € 910*(50.000-reddito annuo) /(50.000-28.000)

Per redditi superiori a 50.000 € non si ha diritto ad alcuna detrazione, ma attenzione, c’è un’eccezione per i redditi tra i 25.000 e 35.000, ovvero un importo di detrazione aggiuntivo di 65,00€.

Nel nostro caso siamo nella seconda fascia quindi le detrazioni saranno (ricordiamoci di calcolare il reddito annuo prendendo a riferimento solo l’imponibile fiscale, non la RAL!):

1910+1190*(28.000-22.248,38) / (28.000-15.000) =2.436,49€

2.436,49€ / 365 giorni X giorni del mese = 200,26€ per un mese di 30 giorni

Particolarità da tenere a mente: le detrazioni si calcolano a giorni; quindi, si divide il totale annuo per 365 giorni e si moltiplica per i giorni del mese (28,30 o 31). Inoltre, le mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima), non hanno detrazioni, per questo il calcolo delle detrazioni mensili si applica solo su 12 mensilità!

Per quanto riguarda invece le detrazioni per familiari a carico, nel caso del coniuge se quest’ultimo ha un reddito annuo inferiore a 2.840,51 risulterebbe fiscalmente a carico e quindi potrebbe beneficiare di una detrazione variabile in base al proprio reddito.

Invece, le detrazioni Irpef per i figli spettano solo per quelli di età compresa tra i 21 e i 30 anni, per quelli inferiori ai 21 anni, e detrazioni in busta paga sono state sostituite dall’Assegno unico.

5. Addizionali Regionali e Comunali

Oltre all’IRPEF, sul tuo stipendio gravano anche le addizionali, che variano a seconda della tua residenza al 1° gennaio dell’anno.

L’ Addizionale Comunale dipende dal Comune e si paga il saldo dell’anno precedente più un acconto del 30% sull’anno in corso. L’Addizionale Regionale varia invece in base alla Regione e in genere viene suddivisa da gennaio a novembre, ma la modalità può variare leggermente a seconda del datore di lavoro.

Nel caso di Milano, per il 2025, valgono queste aliquote:

  • Addizionale Regionale Lombardia: 1,23%
  • Addizionale Comunale Milano: 0,8%

Applicandole all’imponibile fiscale:

Addizionale Regionale: 1.589,17 € × 1,23% = 19,56 €

Addizionale Comunale: 1.589,17 € × 0,80% = 12,71 €

Totale addizionali mensili: 32,27 €

6. Il Trattamento Integrativo (ex Bonus Renzi)

Alcuni lavoratori ricevono in busta paga un bonus mensile fino a 100 euro, noto come trattamento integrativo, ma chi ha diritto a questo beneficio?

  1. Redditi fino a 15.000 euro: spetta automaticamente.
  2. Redditi tra 15.000 e 28.000 euro: spetta in proporzione solo se le detrazioni superano l’imposta lorda.
  3. Redditi superiori a 28.000 euro: non spetta.

In questo caso il trattamento integrativo non spetta perché l’IRPEF netta è maggiore delle detrazioni.

7.Indennità L. 207/2024

Per i redditi (imponibile fiscale annuo) fino a 20.000 €, spetta un bonus mensile esente da IRPEF e contributi che viene aggiunto al netto, calcolato come:

  • 7,1% se reddito < 500 €
  • 5,3% se reddito tra 8.500 e 15.000 €
  • 4,8% se reddito tra 15.000 e 20.000 €

Nel nostro caso:

Reddito annuo = 22.248,38 € → non spetta la somma integrativa perché sopra i 20.000 €

8. Ulteriore detrazione L. 207/2024

Per redditi tra 20.000 e 40.000 €, spetta una detrazione IRPEF aggiuntiva:

  1. Fino a 32.000 €: 1.000 € annui → 82,19 € mensili (per mesi di 30 giorni, il calcolo è sempre quello delle detrazioni!)
  2. Tra 32.000 e 40.000 €: detrazione che proporzionalmente si abbassa in base a quanto il reddito del lavoratore supera i 32.000€, ovvero il prodotto tra 1.000€ e il rapporto tra 40.000, diminuito dal reddito complessivo, e 8.000€→ 1.000,00 * [(40.000,00 – reddito complessivo / 8.000,00] 

In questi casi non ci sarà la dicitura in busta paga come indennità aggiuntiva ma la ritroviamo in basso nel cedolino paga come Ulteriore Detrazione.

Nel nostro esempio:

  • Reddito = 22.248,38 € → spettano 82,19 € al mese di detrazione

Risultato:

  • IMPOSTA netta finale: 162,47 – 82,19 = 80,28 €

L’ulteriore detrazione ha lo scopo di aumentare il beneficio fiscale riconosciuto al lavoratore dipendente permettendogli, quindi, di pagare un’imposta più bassa.

Eccoci qui, a questo punto, possiamo  calcolare il netto dello stipendio:

  • Imponibile fiscale: 1.589,17 €
  • Meno IRPEF netta: – 79,14€
  • Meno Addizionali: – 32,27 €
  • Nessun trattamento integrativo

Netto mensile: 1.477,76€

Visto? Nessuna magia nera, solo qualche calcolo e un po’ di attenzione alle voci giuste!
Ora anche tu sai come si calcola lo stipendio da lordo a netto e quindi perché quel numero “lordo” non è mai quello che ti arriva in tasca e come si calcolano le tasse e le detrazioni che lo trasformano nel tuo “netto”!

 

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