A che età si va in pensione?
Chi non si è mai chiesto: Andrò mai in pensione o farò prima a vincere alla lotteria? È una domanda che unisce tutti quando pensiamo al futuro.
Ma niente panico: scopriamo insieme le possibilità che ci aspettano.
Partiamo dal significato, Che cosa significa età pensione e quali sono i requisiti generali?
L’età pensione o età pensionabile, indica l’età minima alla quale una persona può accedere alla pensione di vecchiaia o a una forma di pensione ordinaria, compatibilmente con altri requisiti come l’anzianità contributiva.
Tuttavia, non sempre basta l’età: spesso è richiesto un minimo di contributi versati, e talvolta esistono condizioni più favorevoli per lavoratori con contributi molto lunghi o in condizioni particolari, ovvero lavori usuranti, invalidità, ecc.
Quando parliamo di pensione anticipata, ci riferiamo a modalità che consentono di uscire dal lavoro prima dell’età prevista, a fronte di condizioni più rigide sui contributi e riduzioni sull’importo pensionistico.
Ma in Italia a che età si va in pensione nel 2025 e quanti anni di contributi bisogna avere per andare in pensione?
Approfondiamo insieme!
Per il 2025, i requisiti ordinari per la pensione di vecchiaia in Italia sono:
- Età anagrafica: 67 anni per uomini e donne
- Anzianità contributiva: almeno 20 anni di contributi versati.
Oltre a ciò, per chi è in regime puro contributivo, ovvero che ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995, c’è un’ulteriore condizione: l’assegno pensionistico deve raggiungere una soglia minima legata al trattamento minimo, che viene fissato annualmente e quello previsto per il 2025 è 603,40 euro al mese.
Inoltre, chi non raggiunge l’importo minimo richiesto può eventualmente accedere alla pensione di vecchia contributiva a età più elevata. In tal caso, nel 2025, con soli 5 anni di contributi (post-1995) si può accedere alla pensione, ma a 71 anni.
Ci sono anche deroghe per categorie particolari (es. lavori usuranti) previste da leggi precedenti per le quali in certi casi sono sufficienti 15 anni di contributi.
Oggi in Italia ci sono diverse possibilità per chi vuole andare in pensione prima dei requisiti della pensione di vecchiaia.
La pensione anticipata ordinaria è la forma “classica”: gli uomini possono uscire con 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre le donne con 41 anni e 10 mesi.
Ma ecco alcune regole aggiornate al 2025:
- È prevista la pensione anticipata flessibile, con possibilità di uscire prima dell’età di vecchiaia, ma entro limiti e condizioni di importo. Questa, introdotta con le leggi di bilancio 2024 e 2025, permette ai lavoratori di andare in pensione prima se fanno richiesta e hanno raggiunto almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. È destinata sia ai dipendenti sia agli autonomi iscritti all’INPS.
- Per l’anticipata contributiva: requisito minimo di età 64 anni e anzianità contributiva di almeno 25 anni.
Novità 2025 da ricordare
- Dal 2025, per la pensione anticipata contributiva, il requisito contributivo minimo sale da 20 anni a 25 anni per nuove uscite e 30 anni dal 2030.
- La pensione di vecchiaia permane fissata a 67 anni per il biennio 2025-2026, ma dal 2027 l’età dovrà adeguarsi nuovamente alla speranza di vita.
- In alcuni casi, si può far computare anche il montante delle rendite di previdenza complementare (fondi pensione) ai fini del raggiungimento dell’importo soglia minimo per accedere.
Ma a che età vanno in pensione le donne? A che età vanno in pensione gli uomini?
Nel sistema italiano attuale gli uomini e donne hanno gli stessi requisiti di età per la pensione di vecchiaia: 67 anni. Le differenze possono emergere in base al tipo di regime contributivo o al percorso contributivo individuale (es. nel caso in cui l’assegno minimo non venga raggiunto).
Ci sono però delle eccezioni, delle misure speciali.
Per le donne, esistono misure specifiche come Opzione Donna, che permette di andare in pensione prima se si hanno almeno 35 anni di contributi e un’età minima di 61 anni (ridotta a 60 o 59 in presenza di figli), oltre a particolari condizioni personali come caregiving o invalidità ≥ 74%. L’assegno viene calcolato con il sistema contributivo e prevede una finestra di attesa: 12 mesi per dipendenti, 18 mesi per autonome.
A che età si va in pensione in Francia? E a che età si va in pensione in Germania e in Svizzera?
Quando si parla di pensione, è utile guardare anche a cosa succede negli altri Paesi europei per capire meglio la posizione dell’Italia.
- In Francia, dopo la riforma del 2023, l’età per la pensione di vecchiaia è stata portata a 64 anni, con l’obbligo di avere 43 anni di contributi per ottenere l’assegno pieno. Sono previste eccezioni per chi ha iniziato a lavorare molto presto o ha svolto attività particolarmente pesanti.
- In Germania, l’età pensionabile è fissata a 66 anni, ma salirà progressivamente a 67. Per la pensione di base bastano 5 anni di versamenti, ma per uscire prima senza riduzioni servono ben 45 anni di contributi.
- In Svizzera, le regole sono leggermente diverse: l’età di riferimento è di 65 anni per gli uomini e 64 per le donne, anche se è previsto un graduale aumento.
Rispetto a questi modelli, l’Italia si colloca tra i Paesi con una delle età pensionabili più alte ma offre diversi canali di flessibilità, che permettono in alcuni casi di lasciare il lavoro prima.
Altre misure speciali
Quota 103 è stata confermata anche per il 2025: permette di andare in pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contributi. L’assegno però viene calcolato interamente con il sistema contributivo, quindi l’importo può risultare più basso rispetto al calcolo misto, soprattutto per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996.
Un’altra possibilità è l’Ape Sociale, pensata per categorie considerate più fragili, come i disoccupati, i caregiver, gli invalidi civili dal 74% in su e chi svolge lavori gravosi. In questo caso si può accedere a partire dai 63 anni, purché si abbiano almeno 30 o 36 anni di contributi (a seconda dei casi). L’assegno però non è pienamente libero: c’è un tetto massimo e viene erogato solo fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia.
Suggerimenti e conclusioni
- In Italia, l’età per la pensione di vecchiaia è 67 anni, con almeno 20 anni di contributi.
- Verificate ogni anno eventuali cambiamenti legislativi.
- Controllate il vostro fascicolo previdenziale INPS per conoscere la posizione contributiva.
- Valutate eventuali versamenti volontari o il ricongiungimento dei contributi per colmare lacune.
- Considerate le deroghe o misure speciali in caso di carriere particolarmente lunghe o lavori usuranti.
Conoscere tutte le opzioni di pensionamento, i requisiti e i limiti ti permette di pianificare per tempo il tuo futuro, prendere decisioni più consapevoli e prepararti a lasciare il lavoro in modo sereno e dignitoso. In questo modo puoi valutare la soluzione più adatta alle tue esigenze, ottimizzare l’importo della pensione e affrontare la transizione verso il pensionamento senza sorprese o stress.
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